Biblioteca (lettura pubblicata dalla BBT the bhaktivedanta book trust international)



La rivista del Movimento Hare Krishna
RITORNO A KRISHNA

Fondata nel 1944


FONDATORE (sotto la direzione di Sua Divina Grazia Sri Srimad Bhaktisiddhanta Sarasvati Prabhupada) Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada

DIRETTORE RESPONSABILE:
Alida D’Ambrosio Ali Krsna devi dasi

EAMMINISTRAZIONE: Nimai Pandita dasa

ABBONAMENTI: Visnupriya dasi

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NOMI SPIRITUALI: I membri dell’Associazione Internazionale per la Coscienza di Krsna ricevono uno dei nomi di Sri Krsna o di un Suo devoto, seguito dal suffisso dasa al maschile e dasi al femminile che significa servitore o servitrice. Per esempio, il nome Krsna dasa significa servitore di Krsna.

PREZZI ED ABBONAMENTI: prezzo a copia L. 4.500; prezzo copie arretrate L. 8.000; prezzo abbonamento annuale L. 25.000. I suddetti importi sono da versare sul C.C.P. n. 17647504, intestato ad ‘Associazione ARK-Ritorno a Krishna’, via Bonazza 11, 50028 Tavarnelle val di Pesa (FI).

© Bhaktivedanta Book Trust – Tutti i diritti riservati – Ritorno a Krsna – Pubblicazione registrata presso il Tribunale di Milano N° 199 del 13/3/1989- Vol. 13 N. 1, GENNAIO-FEBBRAIO 2001
Fotolito: Scriba, FI.
Stampa: Zincografica Fiorentina, Pontassieve, FI.


Lezione del Fondatore

Conoscenza perfetta dalla fonte perfetta

Perché Sri Krsna è l’autorità cui dobbiamo rivolgerci per avere risposte perfette ai problemi della vita.

Una lezione data a Bombay il 21 marzo 1974 da Sua Divina Grazie A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada Fondatore-Acarya dell’Associazione Internazionale per la Coscienza di Krsna.

sri-bhagavan uvaca
imam vivasvate yogam
proktavan aham avyayam
vivasvan manave praha
manur iksvakave ‘bravit

Il Signore Supremo, Sri Krsna, disse: Ho insegnato questa scienza immortale dello yoga a Vivasvan, il dio del sole e Vivasvan l’ha insegnata a Manu, il padre del genere umano; Manu a sua volta, l’ha insegnata a Iksvaku. (Bhagavad-gita 4.1)

La Bhagavad-gita costituisce lo studio preliminare della scienza di Dio. La parola bhagavan, da cui deriva il nome Bhagavad-gita, significa la Suprema Personalità di Dio. Un uomo fortunato o ricco, generalmente è detto bhagyavan, che deriva dalla parola bhaga. Bhaga sta ad indicare i sei tipi di opulenza: ricchezza, forza, potere, saggezza, bellezza e rinuncia. Queste sono opulenze. Se un uomo è ricco, è attraente. Allo stesso modo, è attraente se è molto forte, molto potente, molto istruito, saggio o bello. Uomo o donna – non c’è differenza. Lo stesso se si tratta di una persona molto rinunciata.
Ovviamente ci sentiamo attratti da una persona che ha rinunciato a tutto per il bene comune.
Nel mondo materiale possiamo trovare uomini facoltosi, uomini ricchi, forti, belli, saggi, rinunciati, ma essi possiedono solo una piccolissima quantità della totalità di queste opulenze. Prendete per esempio un uomo ricco. Egli può essere ricchissimo, ma non può affermare: “Sono il più ricco di tutti.” Nessuno può affermare: “Sono il più saggio di tutti.” Nessuno può affermare: “Sono il più forte di tutti.” Per quanto forte uno sia, è soggetto a tutte le regole e i condizionamenti della natura materiale. Non può superare questi limiti. Pertanto, in questo mondo non si può trovare un Bhagavan, una suprema personalità che possieda tutte queste opulenze. Non è possibile. Qui però è detto, bhagavan uvaca. Questo significa che Krsna è il più ricco, il più forte, il più bello, il più saggio e il più rinunciato. Egli ne ha dato prova con le Sue azioni quando era presente nel mondo materiale, su questo pianeta.
In quest’era, oggi, se una persona riesce a mantenere bene la sua famiglia – un bell’appartamento o una bella casa, bei vestiti, buoni cibi – viene considerato un uomo di grande successo. Questo è citato negli sastra (le scritture): daksyam kutumba-bharanam. Kutumba significa “famiglia”. Se una persona può mantenere molto bene la sua famiglia, viene considerato molto bravo, ma anche i cani e i gatti mantengono una famiglia. Anche loro mantengono la famiglia, moglie e figli molto bene, secondo il loro modo di vivere. Questa epoca però è così degradata che veniamo considerati bravi se riusciamo a soddisfare le necessità primarie della vita: cibo, sonno, sesso e protezione dalla paura.
In quest’era così degradata alcune persone non hanno neppure il cibo. Tutti noi sappiamo come stanno andando le cose. Le persone hanno fame e non c’è cibo. Hanno difficoltà a dormire. Nessuno si sposa all’età giusta, né i ragazzi, né le ragazze. Nessuno sa che cosa accadrà un momento dopo. Questi sono i sintomi dell’era attuale, il Kali-yuga.
Kali-yuga significa:

prayenalpayusah sabhya
kalav asmin yuge janah
mandah sumanda-matayo
manda-bhagya hy upadrutah

“In questa età di ferro, età di Kali, o dotto saggio, gli uomini vivono solo pochi anni, sono sempre irascibili, pigri, disorientati, sfortunati e soprattutto continuamente turbati.” Alpa ayusah: le persone hanno una vita molto breve. La durata della vita sta riducendosi. Tutti possono rendersene conto. Il loro bisnonno, il loro nonno hanno vissuto circa cento anni. Il loro padre ha vissuto ottanta anni e loro vivranno per sessant’anni. In questo modo la durata della vita si ridurrà a venti anni. Questo è stato predetto. Se un uomo vivrà per venti o trenta anni sarà considerato molto vecchio.
Quel giorno verrà. Perciò come vivranno? Non ci sarà da mangiare, né da dormire. Queste sono cose necessarie. Annad bhavanti bhutani. Come potranno le persone essere felici semplicemente ascoltando discorsi inutili? Perché le persone possano vivere felicemente e così pure gli animali, ci devono essere cereali a sufficienza. Questo si può vedere specialmente in India. Nessun animale è grasso, né gatti, né cani, né mucche. Non hanno cibo.
Annad bhavanti bhutani. Tutti devono avere cibo a sufficienza. Krsna non dice: “Digiunate e cantate Hare Krsna. “Krsna non è così privo di senso pratico. Egli dice: “Mangiate a sazietà, mantenetevi in buona salute e cantate Hare Krsna. Fate in modo che la vostra vita sia un successo.” Questo è il programma del movimento per la coscienza di Krsna.
Il movimento per la coscienza di Krsna non si limita ad una visione parziale, ma si occupa di tutti gli aspetti della vita. Sarve sukhino bhavantu. Il movimento per la coscienza di Krsna vuole vedere tutti felici. Se non siete felici come potete essere tranquilli? Non è possibile.
Perciò: bhagavan uvaca. Seguite gli insegnamenti di Bhagavan, la Suprema Personalità di Dio, Colui che ha tutte le perfezioni. Che vantaggio avrete ad ascoltare questo o quel mascalzone? Cercate di seguire gli insegnamenti della Suprema Personalità senza alcun errore, senza alcuna deviazione. Ci sono quattro tipi di difetti nella vita condizionata: abbiamo sensi imperfetti e la tendenza a commettere errori, ad illuderci e ad ingannare. Siamo tutti soggetti a questi quattro difetti della vita o più esattamente della vita materiale.
Colui che è libero da questi difetti è chiamato mukta, liberato. Coloro che sono soggetti a questi difetti non possono darvi una conoscenza perfetta. Non è possibile, Come possono convivere conoscenza perfetta e sensi imperfetti? Possono dire soltanto: “Forse”, “può darsi”, “molto probabilmente”. Questo è tutto. Teorie. Nessuno può dire: “ E’ così.”
Invece nei Veda è detto, per esempio, esattamente quante forme di vita ci sono. Jalaja navalaksani sthavara laksa-vimsati, krmayo rudrasankhyakah … Cifre esatte: 900.000 specie acquatiche, 2.000.000 di tipi di alberi e piante, 1.100.000 di tipi di uccelli, 3.000.000 di tipi d’animali e 400.000 tipi di uomini. Tutto è calcolato esattamente. Questa è conoscenza vedica.
Da dove viene questa conoscenza perfetta? Qui Krsna dice: imam vivasvate yogam proktavan aham avyayam. Avyayam significa “ciò che non devia, ciò che è perfetto”. Se volete acquisire la conoscenza perfetta, dovete ascoltare Krsna.
Perciò: bhagavan uvaca. Bhagavan significa il sommo saggio, il più potente, il più autorevole, il più bello, il più sapiente, il più rinunciato. Osservate la rinuncia di Bhagavan. Se noi costruiamo un edificio, quanto diventa grande il nostro attaccamento per esso! Krsna invece ha costruito l’intero universo. Noi non abbiamo idea di cosa sia l’universo e non abbiamo idea di cosa sia questo pianeta. Cerchiamo di andare sulla luna, ma non abbiamo idea di cosa sia questo pianeta. Cerchiamo di andare sulla luna, ma non abbiamo un’idea esatta neppure della luna. E ci sono innumerevoli pianeti. Yasya prabha prabhavato jagad-anda-koti-kotisuvasudhadi-vibhuti-bhinnam. Ogni pianeta è di tipo diverso, ha un clima diverso, un tipo di vita differente ed offre differenti possibilità. C’è un numero infinito di pianeti. Non si possono neppure contattare tutti. Questo è solo un universo e ci sono milioni di universi.
Krsna o il Signore supremo è il creatore di tutti questi universi. Eppure non viene qui o meglio viene di quando in quando. Egli però non reclama questo posto. Siete voi che lo usate. Egli ve l’ha dato. “Voi esseri viventi, avete voluto godere questo mondo materiale. Bene. Io ve lo do. Godetelo.”
Da Brahma fino alla formica, tutti gli esseri viventi stanno godendo, creandosi il proprio karma-phala, otterrà un nuovo corpo: a volte il corpo di una formica, a volte un corpo da Brahma, a volte il corpo di un gatto, a volte il corpo di un Americano, a volte quello di un Indiano, a volte il corpo di una scimmia. In questo modo vaghiamo attraverso tutti gli universi. Questa è detta la malattia della materia.
Colui che è saggio, istruito, dovrebbe sforzarsi di capire come uscire dal ciclo delle nascite e delle morti. Ora voi avete questi corpi da Americani, corpi di una nazione molto bella e ricca. Noi invece abbiamo ottenuto un corpo da Indiani. Tutto bene, ma come sarà la prossima vita? Le persone non sanno se c’è vita o no dopo la morte. Siamo così sciocchi che non lo sappiamo.
Perciò dobbiamo ascoltare la persona perfetta, Krsna. Krsna dice, dehino ‘smin yatha deha. Questo è il primo insegnamento. Dehino ‘smin yatha dehe kaumaram yauvanam jara, tatha dehantara-praptih.
Dobbiamo cambiare questo corpo, passare da questo corpo ad un altro. La trasmigrazione riguarda il sottile, ma nessuna università insegna in che modo l’anima si trasferisce da un corpo ad un altro o quale corpo stiamo per avere nella prossima vita. Questo tipo di scienza non è assolutamente insegnata, ma il cambiamento del corpo è il nostro vero problema.
Perciò dobbiamo ascoltare Krsna, Bhagavan, il Supremo, la persona che ci può dare la conoscenza perfetta. Questo è il metodo.
Se davvero vogliamo la conoscenza, dobbiamo ascoltare Krsna. E Krsna è così gentile, che è venuto di persona.

yada yada hi dharmasya
glanir bhavati bharata
abhyutthanam adharmasya
tadatmanam srjamy aham

“Ogni volta che in un luogo dell’universo la religione declina e l’irreligione avanza, o discendente di Bharata, Io vengo in persona.”
Krsna viene. Egli è così gentile. Egli viene, dà gli insegnamenti di persa e li lascia scritti. La Bhagavad-gita fu enunciata da Krsna ad Arjuna e fu ricordata da Sanjaya per la grazia di Vyasadeva. Poi Vyasadeva inserì questa conversazione nel Maha-bharata.
Mahabharata significa: “La storia della grande India.” L’intero pianeta viene chiamato Bharata o Bharata-varsa e la storia dell’intero pianeta è detta Mahabharata.


LA GITA E’ PER TUTTI

La Bhagavad-gita è stata inserita nel Mahabharata per illuminare tutti gli esseri umani. Non è solo per gli Indù, per gli Indiani o per i brahmana. No. Essa è per tutti, in modo che tutti possano ottenere la perfetta conoscenza da Krsna ed essere felici. Se volete diventare davvero felici, accettate gli insegnamenti di Krsna. Se volete salvarvi da questa condizione caduta, seguite l’insegnamento di Krsna. Non deviate. Non cercate d’interpretare l’insegnamento di Krsna a vostro capriccio. Cercate semplicemente di comprendere quello che Krsna dice. Questo è tutto. Allora la vostra vita sarà perfetta.
Per questo Krsna dice: “Cercate di comprendere la Bhagavad-gita con questo metodo.” Qual è questo metodo? Imam vivasvate yogam proktavan aham avyayam: “Ho insegnato questa scienza immortale dello yoga a Vivasvan, il dio del sole.” Il sole è là, ma nessuno sa cosa c’è sul sole. I cosiddetti scienziati e filosofi non lo sanno, ma è possibile parlare con il dio del sole di persona, a patto di essere qualificati dalla grazia di Krsna. Krsna è la Suprema Personalità di Dio. Egli può andare dovunque. Il sole è un pianeta di fuoco. Là i corpi sono fatti di fuoco, proprio come qui sono fatti di terra. Ci sono anche pianeti dove i corpi sono fatti di acqua. Questi sono gli elementi materiali. Bhumir apo ‘nalo vayuh. Terra, acqua, fuoco, aria – tutto questo è materiale. Posso avere un corpo adatto a vivere su questo pianeta di terra. Il pesce ha un corpo adatto a vivere nell’acqua. Questo non significa che sia impossibile vivere nell’acqua- Allo stesso modo, il fatto che voi non possiate vivere nel fuoco, non significa che sia impossibile per gli altri. Pensare che sia impossibile è da sciocchi. Il pianeta sole è fatto di fuoco. Quelli che hanno un corpo adatto vi possono vivere. L’atmosfera è diversa da pianeta a pianeta. L’atmosfera è diversa da pianeta a pianeta. L’atmosfera nell’acqua è diversa da quella sulla terra, ma sappiamo che ci sono esseri viventi nell’acqua, sulla terra, nell’aria, dentro la terra, dentro l’etere. Perciò l’essere vivente viene chiamato sarva-ga, “presente ovunque”. I corpi sono diversi per essere adatti alle diverse atmosfere, ma l’anima spirituale è sempre la stessa. La vostra anima spirituale e la mia sono uguali, ma il vostro corpo viene detto americano e il mio indiano. Questa è la differenza. Analogamente voi ed io indossiamo abiti diversi. Il corpo è proprio come un vestito per l’anima. Il primo punto della conoscenza spirituale è questo: “Non sono questo corpo.” Da qui inizia la conoscenza spirituale. Altrimenti non c’è alcuna possibilità di sviluppare una conoscenza spirituale. Colui che pensa: “Sono questo corpo; questo corpo sono io” è un mascalzone, un animale. Questo è tutto. Questo modo di pensare da animali, da mascalzoni sta diffondendosi in tutto il mondo: “Sono Americano”, “sono Indiano”, “sono un brahmana”, “sono uno ksatriya.” Questo è da mascalzoni. Dovete elevarvi al di sopra di questo livello. Allora troverete la conoscenza spirituale. Questo è bhakti-yoga.

mam ca yo ‘vyabhicarena
bhakti-yogena sevate
sa gunan samatityaitan
brahma-bhuyaya kalpate

“Chi s’impegna completamente nel servizio devozionale, senza deviare in nessuna circostanza, trascende subito le tre influenze della natura materiale e raggiunge il livello del Brahman.”
Soltanto attraverso il bhakti-yoga si può raggiungere la piattaforma spirituale. Caitanya Mahaprabhu diceva: “Non sono un brahmana, non sono uno ksatriya, non sono un sudra, non sono un brahmacari, non sono un grhastha, non sono un vanaprastha …” La nostra civiltà vedica è basata sui varna (occupazione) e asrama (ordini spirituali). Caitanya Mahaprabhu rifiutava tutte queste cose: “Io non appartengo a nessuno di questi.” Allora qual è la Tua opzione? Gopi-bhrtuh pada-kama-layor dasa-dasanudasah: “Io sono l’eterno servitore di Krsna, il signore delle gopi (pastorelle).” E Caitanya Mahaprabhu pregava: jivera svarupa haya krsnera nitya-dasa. Questa è la nostr identità: Noi siamo eterni servitori di Krsna.
I servitori che si sono ribellati a Krsna sono venuti nel mondo materiale. Krsna viene per richiamare questi servitori. E Krsna dice:

paritranaya sadhunam
vinasaya ca duskrtam
dharma-samsthapanarthaya
sambhami yuge yuge

“Discendo di era in era per liberare le persone pie, per annientare i miscredenti e ristabilire i principi della religione, appaio di persona millennio dopo millennio.”
Krsna viene. Egli è così gentile!
Cerchiamo di trarre un vantaggio dalla venuta di Krsna che ci ha lasciato la Gita. Leggetela attentamente e rendete perfetta la vostra vita.
Questo è lo scopo del Movimento per la coscienza di Krsna. Non è un movimento senza volare. E’ un movimento molto scientifico. Fuori dell’India, Europei e Americani stanno traendone un vantaggio. Perché non dovrebbe avvantaggiarsene anche la gioventù indiana? Cosa c’è che non va? Questo non va bene. Uniamoci, impegniamoci con serietà nel Movimento della coscienza di Krsna e liberiamo l’umanità sofferente. Questo è il nostro obiettivo.
La gente soffre per mancanza di conoscenza. Tutto ciò che è necessario alla vita è disponibile, ma è male amministrato da imbroglioni e da ladri. Diventate perfetti nella coscienza di Krsna, guidate la società e potrete fare un successo della vostra vita.

Vi ringrazio moltissimo.



KRSNA PROTEGGE LA NOSTRA BHAKTI

Poiché Krsna vuole che noi entriamo a far parte del Suo gruppo scelto di intimi associati, Egli è sempre desideroso di aiutarci a sviluppare il nostro amore per Lui.
Di Satsvarupa Dasa Gosvami

Dhruva Maharaja compì austerità per ottenere un regno più grande di quello di suo nonno, il Signore Brahma, il creatore dell’universo. Per la grazia del santo Narada, tuttavia, fu ricevuto dal Signore Visnu. Dopo essere stato toccato dalla conchiglia del Signore, Dhruva Gli offrì delle preghiere. L’ultimo verso delle sue preghiere contiene la sua precedente attitudine materialistica insieme a quella attuale devozionale:

Mio Signore, O Supremo Signore, Tu sei la suprema forma personificata di tutte le benedizioni. Perciò, essere collocati nel Tuo servizio devozionale, senza altri desideri, adorando i Tuoi piedi di loto è meglio che diventare re ed essere a capo di un regno … Per un devoto ignorante come me, Tu sei il Signore misericordioso senza causa, proprio come una mucca si prende cura del vitello appena nato dandogli il latte e proteggendolo.

Inizialmente Dhruva simboleggia quel tipo di devoto che avvicina il Signore per vedere soddisfatti i propri desideri, tuttavia, dopo l’incontro con il Signore VIsnu, Dhruva si rende conto di quanto quel desiderio materiale sia senza valore.
M’interessa studiare le preghiere di Dhruva Maharaja perché, sebbene non abbiamo desideri materiali così grandi – le nostre ambizioni materiali si limitano soltanto ad una modesta e insignificante gratificazione dei sensi – possiamo riflettere sul cambiamento del suo modo di pensare. Abbiamo trascorso vite intere credendo di essere noi il centro del piacere. Ora ci siamo rivolti alla coscienza di Krsna con la speranza di liberarci dalla sofferenza (desideri materiali) e di arrivare al puro amore per Dio.
Dhruva Maharaja ha realizzato che servire i piedi di loto di Krsna è molto più appagante perfino del piacere che può dare un regno molto opulento nel mondo materiale. Perciò egli prega Visnu che protegge chi è sul sentiero devozionale, come una mucca protegge il suo vitello. E da che cosa Visnu protegge il devoto? Da lui stesso – dalla sua natura imperfetta.
Nella prima frase del commento a questo verso, Srila Prabhupada scrive: “Dhruva Maharaja era consapevole della natura imperfetta del suo servizio devozionale.” Anche coloro che sono abbastanza fortunati di venire in contatto con la coscienza di Krsna, di ascoltare il messaggio della bhakti, non saranno automaticamente liberi da errori. Noi siamo esseri imperfetti e ci vuole tempo prima che impariamo ad offrire il nostro servizio in modo puro. Qui, Dhruva descrive Krsna che ci aiuta ad arrivare allo stadio della purezza.
Sfortunatamente non sempre ci rendiamo conto del valore dalla Sua partecipazione. Spesso, i devoti pensano che la coscienza di Krsna sia così scientifica così scientifica che tutto debba accadere solo per i nostro sforzo. Immaginano Krsna in cima ad una lunga successione di puri devoti, mentre condivide i Suoi passatempi con loro, senza preoccuparsi molto di quelli che sono più in basso. Se non siamo puri, possiamo credere che Krsna si prenda meno cura di noi che di quelli completamente arresi. Crediamo che il sentiero della bhakti sia stato organizzato scientificamente e che Krsna rimanga neutrale, in attesa che la nostra purezza si sviluppi, allora Egli ci amerà di più. Nel frattempo cerchiamo di elevarci verso livelli più alti.


UNA DEVOZIONE SENZA COMPROMESSI

Naturalmente, la verità è che noi non siamo puri, siamo imperfetti. Questa realtà era molto forte nella mente di Dhruva Maharaja ed egli provò un profondo rimorso nel capire quanto era stato motivato da desideri materiali. Questo suo rimorso durò perfino dopo il suo incontro con Krsna.
E la verità è che la devozione pura è senza compromessi: anyabhilasita-sunyam jnana-karmady-anavrtam. Dobbiamo offrire il nostro amore senza essere motivati dal karma (sforzi materiali) o dal jnana (speculazione intellettuale). Dobbiamo imparare a volere soltanto il piacere di Krsna. Nessuna di queste verità – che egli aspiranti devoti non sono puri e che la pura devozione è senza compromessi – significa che Krsna non abbia misericordia per un devoto o una devota prima che essi arrivino allo stadio dell’amore puro. Anzi, come una mucca, Krsna offre ai Suoi vitelli il latte e li protegge anche dai pericoli. Sebbene, a livello materiale, una mucca sia essa stessa soggetta ai pericoli di questo mondo, essa è pronta a dare la vita per proteggere il suo vitello. Inoltre il vitello resta completamente dipendente dalla madre. Un vitello seguirà la madre senza preoccuparsi di dove essa stia andando. A sua volta la madre mostra una tenerezza sempre crescente per il suo vitello. Krsna è l’esempio di questa tenera attenzione verso i Suoi bhakta vacillanti.
Quello che ci rende così senza speranza, così dipendenti da Krsna, non è semplicemente la nostra piccolezza come entità materiali, ma piuttosto i desideri fuorvianti che abbiamo nel cuore. Ogni madre sa che un bambino è a rischio non solo a causa delle influenze esterne ma anche per la sua propria natura.
Naturalmente, nonostante la Sua tenera attenzione, Krsna non interferirà nel libero arbitrio dell’essere vivente. Per ricevere la Sua misericordia, dobbiamo mostrare un certo grado di sincerità o una certa propensione per Lui. Nella Brhad-Bhagavatamrta di Sanatana Gosvami, dopo che finalmente Gopa-kumara ritorna nel mondo spirituale, Krsna lo abbraccia e dice: “Sono felice che tu sia tornato. Ho atteso a lungo un’opportunità per ricondurti a Me.”
Perché Krsna non ha semplicemente salvato Gopa-kumara dal mondo materiale? Perché abbiamo il libero arbitrio. Krsna dà ai Suoi figli la possibilità di crescere come vogliono, pur rimanendo amorevole verso di loro e pronto ad aiutarli se si rivolgono a Lui. Nella Bhagavad-gita Egli dice che ci fornisce l’intelligenza con cui possiamo tornare da Lui. Dice inoltre che Egli ci fornisce quello che ci manca e protegge quello che abbiamo, e che è Colui che rapidamente ci libera dall’oceano delle nascite e delle morti.
Anche se questi argomenti sono ancora teorici per noi, dovremmo conoscere la verità delle intenzioni del Signore nei nostri confronti. Non dovremmo rifiutare l’offerta di protezioni di Krsna. Se accettiamo che il nostro servizio è imperfetto, che i nostri cuori sono pieni di desideri materiali grossolani e sottili e che siamo perduti senza la guida di Krsna, potremmo accettare più facilmente questa guida nella forma in cui Lui ce la offre. Egli ce la dà sempre. Possiamo pregarLo di proteggerci, di aiutarci a passare dagli stadi più bassi della bhakti alle più elevate forme di abbandono e di purificare la nostra intelligenza, cosicché essa contenga solo Lui.
Se lo scopo principale della nostra vita è di ottenere la bhakti, dovremmo avere fiducia che Krsna sosterrà il nostro sforzo. Krsna è dopo tutto “il signore della misericordia senza causa” proprio come una mucca che dà latte e protezione.


VERA PROTEZIONE

Uno dei sintomi della resa è comprendere Krsna come colui che ci sostiene. Al nostro livello, spesso ci rivolgiamo al Signore perché ci protegga materialmente. Tuttavia non dovremmo rivolgerci a Krsna solo per ché protegga i nostri possedimenti.
Sebbene lo Srimad-Bhagavatam contenga preghiere come quella dello scudo Narayana-kavaca in cui i mantra sono dedicati alle diverse parti del corpo per proteggerle dalle armi grossolane e sottili, non siamo interessati a cercare la protezione di Krsna per sopravvivere in modo più confortevole nei nostri corpi materiali. Noi vediamo Krsna come il protettore della nostra bhakti. Preghiamo che la nostra bhakti – il nostro servizio al maestro spirituale, i nostri sforzi di progredire nel canto e nell’ascolto – possa non essere deviata.
La conoscenza che riceviamo dalla Bhagavad-gita è la spada con cui possiamo annientare i nostri dubbi. Krsna ci ha dato anche Suo fratello Balarama per aiutarci. E’ Balarama che ci fornisce la forza d’impugnare la pesante spada della conoscenza. Non ci troveremo mai privi di energia materiale, non saremo mai lasciati senza la misericordia di Krsna nella forma della conoscenza che Egli ci dà. Ogni avanzamento nella coscienza di Krsna è un dono di Krsna per noi.
Dobbiamo aver fede in questo. Il mondo materiale è pieno di jiva che cercano il piacere. Come Ksirodaksayi Visnu, Krna le sostiene tutte. Quanto più sosterrà i Suoi devoti! Le jiva coperte dalla materia ricevono il Suo sostegno attraverso la presenza neutrale della Superanima, che guida il loro vagare in base alle loro attività karmiche e ai loro desideri. Krsna Stesso, di persona, si occupa del relativamente piccolo gruppo di anime che sono interessate al Suo amore diretto e alla Sua protezione.


IL GRUPPO DEGLI INTIMI ASSOCIATI DI KRSNA

A questo proposito, Prabhupada una volta affermò che i devoti hanno monopolizzato il servizio devozionale. Essi si sono accaparrati il posto con il loro amore. Tuttavia il luogo della bhakti è aperto a chiunque desideri entrarvi. Non appena una jiva comprende che Krsna è Colui che sostiene il suo sforzo di avvicinarLo, Egli accetta questa jiva nel Suo gruppo di intimi associati.
Quando relazioniamo con Krsna personalmente in questo modo, riceviamo il Suo cuore. Questa è la vera natura di Krsna: il Suo desiderio di reciprocare con i Suoi devoti (bhakta-vat-sala). Poiché è responsabile, Egli mantiene tutti gli esseri viventi, sebbene lo faccia per mezzo delle Sue espansioni ed energie. Ma poiché Egli è bhakta-vatsala, offre Se stesso ai Suoi devoti. E’ per questo che è difficile ottenere il servizio devozionale. Chiunque però voglia provare ad ottenerlo, può avere successo.
Nonostante i loro errori, Krsna aiuterà coloro che vogliono intraprendere il servizio devozionale. Egli vuole che il Suo gruppo di intimi associati cresca. Egli vuole che accettiamo il servizio devozionale per nostra libera scelta. Perché non dovrebbe aiutarci? Ovviamente l’attaccamento materiale può significare che non diamo valore alla forma in cui la Sua protezione si manifesta, proprio come un vitello non sempre apprezza l’insistenza della madre in un certo percorso. Ciò nonostante, Krsna ci protegge.

Satsvarupa Dasa Gosvami, uno dei primi discepoli di Srila Prabhupada, è uno dei primi editori di BTG e l’autore di molti libri sulla coscienza di Krna, inclusa una biografia di Srila Prabhupada in sei volumi.



LUOGHI SPIRITUALI

AHOVALAM
Rivisitato
Un giovane devoto di Krsna intraprende un pericoloso viaggio per visitare gli antichi templi della divinità di tutta la sua vita.

Sono nato nel 1980 da genitori devoti nella grande comunità Hare Krsna di New Vrindavan nella West Virginia. Fin dalla mia infanzia i miei genitori mi portarono al tempio ogni giorno. Quando fui un po’ più grande, a poco a poco, mi affezionai alla grande divinità dallo sguardo feroce di Krsna nella forma del Signore Nrsimhadeva (Narasimha) e del Suo primo devoto Prahlada, il bambino santo. Quando avevo sei anni, l’età di Prahlada, i sacerdote mi permise di assisterlo nel tempio durante l’adorazione del Signore Nrsimhadeva. Sebbene il Signore avesse un aspetto spaventoso, io mi sentivo sempre protetto in sua presenza.
Quando avevo sedici anni la mia famiglia visitò l’India, Io m’innamorai di quell’atmosfera spirituale e decisi che ci sarei tornato il più presto possibile. Decisi che avrei fatto il viaggio da solo quando avessi compiuto diciotto anni. Lavorai duramente per mettere da parte i soldi per il viaggio e mi tormentavo per trovare un buon itinerario. L’India è così grande – dove dovevo andare?
Un giorno visitai il tempio Hare Krsna a Miami. Mentre davo un’occhiata ad un grande mucchio di vecchi numeri di Back to Godhead, un colpo di vento fece aprire una pagina della rivista in cima con una grande foto del Signore Nrsimhadeva. Quella figura sembrava invitarmi. Leggendo l’articolo che l’accompagnava fui sorpreso dalla notizia che un giovane sannyasi, Indradyumna Swami, aveva fatto un’incredibile viaggio ad Ahovalam, un remoto luogo santo nell’India del sud che si dice si ail posto esatto dove il Signore Nrsimhadeva eliminò il malvagio Hiranyakasipu. Il suo articolo m’ispirò così tanto che immediatamente decisi di intraprendere quel difficile pellegrinaggio ad Ahovalam.


AVVERTIMENTI

Iniziai la mia avventura in India a Vrndavana, dove visitai una singolare divinità di Nrsimhadeva con tre occhi. Da lì proseguii verso sud, verso alcuni noti luoghi santi, compreso Srirangam e Tirupati, la mia ultima sosta prima di Ahovalam.
I devoti del tempio ISKCON di Tirupati mi chiesero dove ero diretto. Quando dissi Ahovalam, mi guardarono come se fossi pazzo ed insistettero che non andassi. Vedendo che non riuscivano a dissuadermi, mi ammonirono energicamente di non starci più di un giorno e di andarmene. Pensavo che stessero scherzando fino a che mi accorsi che ero l’unico a ridere. Un devoto esperto mi avvisò che là le persone rubano e uccidono e che nella giungla circostante ci sono animali selvaggi feroci come orsi, tigri e cobra. Mi sentii terrorizzato da queste parole incoraggianti – ma ancora più eccitato! Il viaggio avrebbe davvero messo alla prova la mia fede nel Signore Nrsimhadeva. Dopo un estenuante viaggio di dieci ore in autobus, arrivai alla stazione di Allagada dove avrei preso l’autobus per Ahovalam. Mentre aspettavo, all’improvviso fui attorniato da un folto gruppo di persone, ero l’unico ragazzo biondo in tutta la stazione. Un uomo che parlava inglese mi chiese dove stessi andando. Quando risposi “Ahovalam” mi guardò in modo molto strano e quando disse agli altri cosa avevo risposto, tutti mi fissarono ancor di più.
“Perché vuoi andare in un posto simile?” chiese. “E’ un luogo molto pericoloso.”
“Vado a vedere il Signore Nrsimhadeva”, risposi.
“Possa Egli proteggerti”, borbottò gravemente e se ne andò.
Mentre a bordo dell’autobus mi avvicinavo ad Ahovalam sentivo le mie membra tremare e il mio cuore battere forte. Non sapevo cosa avrei trovato, ma stavo andando a vedere il mio Signore a casa Sua.


IL SIGNORE MANDA UNA GUIDA

Dopo un’ora sull’autobus che attraversava il centro di non so dove, raggiunsi il minuscolo villaggio di Ahovalam Basso. Là vidi il Signore Nrsimhadeva nel tempio di Laksmi-Nrsimhadeva, la prima delle nove forme del Signore da vedere nella zona di Ahovalam. Poi mi organizzai per una sistemazione alla buona – l’unica possibile. La doccia consiste in un secchio d’acqua che ti versi addosso. Stavo facendo la doccia quando qualcuno bussò alla porta e gridò: “Salve, Hare Krsna!”
Essendo stato messo in guardia verso i ladri, aprii la porta con cautela. Davanti a me c’erano due Indiani. Uno di loro, alto, dall’aspetto di una persona santa, si presentò come Madhu di Vijayawada. Anni prima aveva vissuto in un ashrama ISKCON ed ora era stato iniziato nella linea di Ramanuja. Disse di aver sentito che volevo vedere tutte le nove forme del Signore Nrsimhadeva.
“Si”, risposi, pensando: “certo le notizie corrono veloci qui.”
Egli disse: “Io parto domani mattina. Perché non andiamo insieme? Ci sono stato diverse volte e posso portarti a vedere tutte le nove forme.”
Mi convinsi che questo doveva essere un accomodamento di Nrsimha e così acconsentii subito. Chiesi a Madhu quanto voleva per questo.
“Io son contento di servire un altro devoto”. Rispose umilmente.
Madhu disse che per vedere tutte le nove forme in un giorno solo, avremmo dovuto trascorrere la notte nella giungla.


INIZIAI IL VIAGGIO

La mattina mi alzai presto e m’incontrai con Madhu. Visitammo il vicino tempio di Laksmi-Narasimha dove pregammo per un buon viaggio. Ricordando la fotografia del vecchio Back to Godhead riconobbi lo stesso pujari che aveva accompagnato Indradyumna Swami nel suo giro qui nel 1979.
Per andare a Bhargava-Narasimha, la seconda delle nove forme di Nrsimha-deva, attraversammo una fitta jungla con sentieri che portavano in tutte le direzioni, Madhu disse che, anche se ci sei stato molte volte, non puoi mai ricordarti la strada.
“Devi dipendere dal Signore”, disse. Capii allora che c’eravamo perduti. Mi sentivo nervoso. Alla fine trovammo la strada ed arrivammo a quel bel tempio, dove cantammo per un po’. Nel passato molti grandi saggi avevano adorato qui la divinità. Madhu disse che la divinità ha preso il nome da Parasurama (detta anche Bhargava), l’incarnazione di Dio come guerriero. Parasurama aveva fatto penitenza vicino ad Ahovalam in un luogo ora noto come Ramatirta.
Poi ci mettemmo in cammino per vedere la terza forma. Catravada Narasimha. Madhu accennò che se eravamo fortunati avremmo potuto vedere tutte le nove forme in questo santo giorno. Catravada si trovava molto lontano dalla città, ma io ero infinitamente contento di vederLo. Era effulgente ed aveva un bel sorriso. Ci fu permesso di toccare con la testa i Suoi piedi di loto.
Vicino a Catravada c’è Yogananda Narasimha, l’ultima delle nove forme del Signore Narasimha ad Ahovalam Basso. Aveva un aspetto magnifico e potente. Si dice che Yogananda sia il più misericordioso dei nove Narasimha.
Tornammo indietro di corsa per prendere l’autobus per Ahovalam Alto, un viaggio attraverso strade pericolose e malsicure. Dopo poco l’autobus si fermò e l’autista ci indicò di scendere. Non vedevo altro che jungla, ma quando l’autobus ripartì, vidi il tempio di Karanja Narasimha, che prende il nome da un albero da frutto che cresce vicino al tempio.
Avendo visitato le prime cinque forme di Narasimha, ora dovevamo precorrere tutta la strada fino alla prossima: Ugra Narasimha, una divinità nascosta in una grotta fra due montagne. Camminare era bello. Tutto intorno c’era una jungla incontaminata, coperta di vegetazione e piena di animali selvaggi, che, fortunatamente, non incontrammo. Presto raggiungemmo il tempio di Ugra Narasimha, costruito all’interno della Sua grotta. La divinità aveva un aspetto feroce. Pregammo per un viaggio sicuro fino ala nostra prossima sosta, la Ugra Stambha, che si dice sia proprio la colonna da cui apparve il Signore Narasimha.


IN CIMA AD UNA STORICA COLONNA

Dopo una deviazione all’antica grotta/tempio di Varaha Narasimha, seguimmo il letto di un vicino corso d’acqua fino ad Ugra Stambha, ed alla settima forma Jvala Narasimha. Il percorso fu difficilissimo. Madhu mi disse che non molte persone facevano quel viaggio perché si deve attraversare un’enorme cascata pericolosa. Mentre salivamo vidi una coppia di casse di legno vicine al sentiero. “Queste sono per le persone morte durante la scalata”, disse Madhu. Non era proprio quello che avrei voluto sentire.
Annidato sul lato di una rupe, il tempio Jvala Narasimha è considerato il punto esatto dove il Signore uccise il demone Hiranyakasipu. Vicino al tempio c’è un grande corso d’acqua. Nel punto dove Narasimha si lavò le mani dopo aver ucciso il demone, l’acqua ha un colore rosso sangue e sembra davvero sangue. Continuando a salire raggiungemmo la cima di una grande colonna di pietra. La vista era spettacolare. Non potevo credere che sarei stato davvero capace di fare questo. Avevamo camminato tutto il giorno, mangiando pochissimo e bevendo solo acqua, ma non avevo pensato a nient’altro che all’emozione d’essere in questo luogo spirituale.
La mia felicità durò poco; era l’ora d’incamminarci per andare a vedere l’ottava forma e questo significava un’altra lunga camminata attraverso le montagne. Finalmente raggiungemmo il tempio di Mahaloha Narasimha, situato sul fianco di una montagna. Secondo Madhu è qui che Laksmi fece penitenza per sposare il Signore.
In seguito andammo alla scuola di Prahlada sulle cui pareti ci sono delle scritte in sanscrito, che datano dal tempo in cui Prahlada vi studiò. Vicino a questo luogo alto, circondato da montagne, c’era un’altra grotta che conteneva una bella divinità di Yoga Narasimha, ma noi avevamo ancora un’ulteriore destinazione: la divnità Bhavana Narasimha, distante circa sei chilometri.
Sebbene Madhu mi avesse avvertito di non precederlo sul sentiero, io lo feci lo stesso. Improvvisamente un enorme cobra strisciò davanti a me. Sembrava lungo tre metri. Seguii l’avvertimento di Madhu e lo lasciai passare. La jungla era molto pericolosa anche di giorno. Ora stava per calare l’oscurità e avevamo ancora dei chilometri da fare. Mentre salivamo lungo il sentiero della montagna, gli abitanti dei villaggi vicini gridavano incolleriti verso di noi. Madhu però continuò a camminare. Quando raggiungemmo un punto di sosta sulla cima della montagna mi raccontò che essi dicevano che è proibito entrare nella jungla di notte a causa degli animali feroci. Dicevano che le persone che ci vanno non ne escono più. Essi inoltre dicevano che nessuno dovrebbe andare al tempio Bhavana di notte perché in quell’ora i deva vengono per adorare il Signore Narasimha. Ora ero davvero spaventato. A quel punto vidi un serpente morto nel mezzo del sentiero. “Un cattivo presagio”, disse Madhu, ma noi dovevamo affidarci soltanto alla protezione del Signore. Improvvisamente fu buio fitto. Tirai fuori la mia piccola torcia. Tremavo di paura e pregavo il Signore Narasimha di proteggermi.


PROTETTI DAL FUOCO

Nonostante il buio in qualche modo riuscimmo a procedere sulla grande montagna. Mentre avanzavano, fummo stupefatti di vedere che la foresta davanti a noi era in fiamme, fatta eccezione per il piccolo sentiero che stavamo seguendo.
Pensai: Deve essere il Signore Narasimha che illumina dall’alto la jungla tenendo lontani gli animali feroci.
Il fuoco continuò per tutto il cammino fino al tempio.
Finalmente raggiungemmo la nona ed ultima divinità. Il Signore Narasimha e la Sua consorte apparivano meravigliosi. Lo ringraziammo per averci permesso di arrivare davanti a Lui.
Eravamo esausti ed era troppo buio per tornare indietro, così decidemmo di dormire nell’area davanti al piccolo tempio. Provai a dormire, ma ero troppo eccitato ed estasiato di dormire nel tempio del Signore.
All’improvviso sentii qualcosa che mi annusava e toccava dietro il collo e sull’orecchio. Balzai in piedi ma non vidi niente. Madhu disse che sarebbe rimasto in piedi per vedere di che cosa si trattava. Accese la torcia e cominciò a raccontarmi meravigliose storie del Signore. Improvvisamente, con un forte scoppio, la nuovissima torcia si spense. Provammo di tutto per farla funzionare, ma senza successo.
Proprio in quel momento il vento cominciò a soffiare con grande violenza. Mi chiedevo se non stessimo offendendo i deva con la nostra presenza. Non feci a tempo ad addormentarmi che Madhu mi sveglio terrorizzato trascinandomi all’interno del tempio. Ero così intontito che non gli chiesi neanche perché. Madhu rapidamente sbatté il cancello chiudendo meglio che poteva.


OSPITI CON PELLICCIA

Guardando in su mi accorsi con stupore che ero seduto proprio sul basamento dei piedi di loto del Signore Nrsimhadeva. Mi sdraiai e mi sentii tranquillo. Improvvisamente un ruggito terrificante ruppe il silenzio.
Rabbrividii e sussurrai a Madhu: “Cos’era?” Mi rassicurò che non c’era niente di cui preoccuparsi.
“Pensa a dormire” disse.
La mattina seguente uscimmo e camminammo a lungo verso gli ultimi due templi di Narasimha, chiamati Giridhari e Jyoti. Jyoti era la più meravigliosa e feroce divinità che avessi mai visto. Il Suo nome significa che la foresta brucia sempre a causa della sua ira. Da Jyoti riuscimmo a prendere un autobus per tornare ad Ahovalam. Ci vollero sette ore. Alla sera, quando arrivammo, andammo diretti al tempio Laksmi Narasimha – la prima sosta del nostro giro – per ringraziare il Signore di averci protetto. Più tardi, mentre mangiavamo, Madhu mi spiegò perché la notte precedente mi aveva spostato all’interno del tempio di Bhavana. Mentre dormivo, tre enormi feroci orsi neri erano venuti, ci avevano odorato e avevano circondato il tempio.
La mattina successiva ritornammo a vedere Bhargava Narasimha, la seconda delle nove forme. Mi sentii benedetto quando ci fu permesso di pulire tutto il tempio. Mentre partivamo, una folla di abitanti del villaggio ci circondò, Madhu parlò con loro e tradusse per me. Essi erano stupefatti di vederci vivi dopo essere entrati di notte nella jungla. Dissero anche che, sebbene fossero nati qui ed avessero trascorso in questa zona tutta la loro vita, noi eravamo le prime persone che avevano conosciuto, che erano riuscite a visitare tutte le nove forme del Signore Narasimha in un solo giorno.


L’INCONTRO CON LO SWAMI

Era tempo di partire. Ringraziai moltissimo Madhu ed entrambi dicemmo che speravamo d’incontrarci di nuovo. Con la sua attitudine umile e devozionale, Madhu mi era stato di grande ispirazione. Lungi dal tentare di approfittare di me, un giovane occidentale senza esperienza in un paese straniero, Madhu si era preso cura di tutto, perfino dei biglietti dell’autobus. Mentre il mio autobus partiva faticosamente, ringraziai il Signore Narasimha di avermi dato la compagnia di Madhu.
Alcuni giorni dopo arrivai a Jagannatha Puri. Dopo essermi sistemato in un albergo, fui sorpreso di apprendere che Indradyumna Swami era alloggiato nello stesso posto. Non l’avevo mai incontrato se non attraverso l’articolo della vecchia rivista. Mi recai nella sua camera e gli offrii i miei omaggi. I suoi occhi si riempirono di lacrime quando seppe del viaggio che avevo fatto seguendo le sue orme.

Dhruva Dasa vive con i suoi genitori, Dharmatma Dasa e Divijapriya Devi Dasi e con i suoi fratelli ad Alachua in Florida



SRILA PRABHUPADA PARLA CHIARO

“Formare l’uomo ideale”

Questa conversazione fra Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada ed il direttore della ricerca per il Dipartimento Affari sociali australiano ha avuto luogo al centro ISKCON di Melbourne il 21 maggio del 1975


SRILA PRABHUPADA: Il problema dei paesi occidentali è che in pratica vi manca una struttura sociale stabile. Il padre e la madre divorziano ed i figli si trovano smarriti. Nella maggior parte dei casi questo è il problema.
DIRETTORE: Si, questo accade.
SRILA PRABHUAPDA: Ho visto questo accadere a molti dei miei studenti. L’intera famiglia viene distrutta, perché il padre e la madre – anche in età avanzata – divorziano. Ho visto la madre di uno dei miei studenti. Il padre era un uomo d’affari molto abile. Una bellissima famiglia con una buona situazione finanziaria. E all’improvviso il padre e la madre non si sono trovati d’accordo su qualcosa ed hanno divorziato. I figli sono stati gettati nel caos; le figlie sono state gettate nel caos.
DIRETTORE: Questo è il tipo di problemi di cui noi ci occupiamo.
SRIL APRABHUPADA: Il padre si sposò di nuovo e anche la madre si risposò. Non erano felici ed anche gli affari andarono male. Così da questo solo esempio posso capire come, nei paesi occidentali, le persone si siano distaccate dalla tradizionale struttura sociale. Naturalmente la causa ultima è l’ateismo. Questa è la vera causa.
DIRETTORE: E ora divorziare sta diventando perfino più facile. Non è così?
SRILA PRABHUPADA: Questa legge è molto pericolosa – per mettere il divorzio. Il divorzio non dovrebbe essere ammesso. Anche se c’è disaccordo fra marito e moglie, lo si dovrebbe ignorare. Il grande stratega politico Canakya Pandita dice, dampatye kalake caiva bahvrambhe ladhu kriya: I litigi fra moglie e marito non dovrebbero essere presi molto sul serio.” E ancora, aja yuddhe: “I litigi coniugali sono come uno scontro fra le due capre.” Le capre possono lottare molto energicamente, ma se tu gridi “Via!” se ne andranno. Allo stesso modo i dissensi fra marito e moglie non dovrebbero essere presi molto seriamente. Lasciateli scontrare per un po’ e smetteranno da sé. Ora invece quando marito e moglie litigano, ognuno va dall’avvocato e gli avvocati li incoraggiano. “Si rivolgiamoci al tribunale per i divorzi.” Questo è ciò che accade. Perciò il primo difetto della società moderna è la legge che consente il divorzio. Un altro difetto; non c’è un metodo per educare un uomo a diventare di prima classe. Questo metodo c’è nella civiltà vedica. Ora naturalmente è stato abolito a causa della degradazione di quest’era moderna. Prima, comunque, la società era suddivisa in quattro classi – brahmana, ksatriya, vaisya e sudra: consiglieri, amministratori, commercianti e operati. I brahmana erano uomini di prima classe – ideali. Nella società di oggi però non ci son ouomini ideali. La società doverbbe avere qualche esempio vivente in modo che le persone potessero dire; “Oh, ecco un uomo ideale.” E l’uomo ideale è descritto qui nella nostra Bhagavad-gita. Ogni uomo potrebbe essere educa e se anche solo l’un per cento della popolazione diventasse ideale, il rimanente novantanove per cento vedrebbe e seguirebbe. Oggi però non ci sono uomini ideali. Questo è il difetto.
Pertanto noi educhiamo le persone a diventare uomini ideali. Questo è lo scopo del nostro movimento. In pratica potete vedere quello che i nostri studenti erano in precedenza nella vita e che cosa sono ora. Quindi il governo dovrebbe dar vita ad una istituzione per formare uomini ideali. Noi possiamo essere d’aiuto.
DIRETTORE: Ma diventare uomini ideali è molto difficile per gli adulti che si rivolgono a noi, sebbene potrebbe essere possibile per i ragazzi che vengono.
SRILA PRABHUPADA; No, anche gli adulti possono vivere secondo questi principi spirituali, proprio come fanno i miei discepoli, Essi non sono stati con me fino dall’infanzia: quando mi hanno incontrato, erano già adulti. Essi provengono dallo stesso tipo di società, ma adesso sono devoti. E’ solo una questione di educazione.
Il fatto è che al momento attuale non ho alcuna agevolazione. Tutto quello che ho fatto, lo devo al mio sforzo personale ed alla loro collaborazione. Nessuno dei vostri governi occidentali mi ha aiutato e neppure il mio governo lo ha fatto, nonostante ci stiamo sforzando di creare una classe di uomini ideali, Naturalmente essi apprezzano, ma in pratica non ci danno alcun sostegno.
Per esempio, abbiamo acquistato questa casa con i nostri sforzi e grandi difficoltà perché non abbiamo entrate. Io scrivo libri; poi li vendiamo e ne ricaviamo denaro. Così in un modo o nell’altro stiamo espandendoci, ma nessun governo sta aiutandoci; preferiscono agevolare le case di tolleranza e i negozi di liquori.
Nel passato in India, per lo meno non era ammessa la pubblicità dei liquori. Ora il governo ammette perfino questo. Stanno aprendo negozi per la vendita di vino. In India, anche nel periodo britannico, il bere era soggetto a restrizioni molto severe. Monto, molto severe. Innanzitutto, nella società indiana, se qualcuno aveva il vizio di bere, veniva respinto; non era considerato un gentiluomo. Un ubriacone non era mai rispettato.
Lo stesso per coloro che mangiano la carne. Un mangiatore di carne era considerato un uomo di terza classe. Nella nostra infanzia abbiamo visto che quando le persone cominciavano a mangiare la carne, lo facevano molto di nascosto e non nella loro casa. Anzi andavano a mangiare la carne molto lontano da casa e qualcun altro cucinava. Mangiare carne e bere era considerato veramente abominevole.
Per quanto riguarda il sesso illecito, anch’esso era molto raro. Le donne giovani erano strettamente controllate dai genitori. Il padre controllava che la figlia non frequentasse alcun ragazzo. Se ad una ragazza capitava di uscire di notte senza tornare, allora la sua vita era finita – nessuno l’avrebbe più sposata. Per questo il padre doveva prendersi cura della figlia con grande attenzione ed egli era molto, molto ansioso di trovare un ragazzo adatto a cui dare al figlia in sposa. Tutto questo lo abbiamo visto nella nostra infanzia. Ora però, questi buoni usi sociali sono stati abbandonati. Jawahardal Nehru, nostro primo ministro nel passato, ha introdotto la legge sul divorzio ed ora la società indiana è in una situazione caotica.
DIRETTORE: Che si può fare se la società vuole il divorzio? La società vuole così.
SRILA PRABHUPADA: “La società lo vuole.” Questo è come se il tuo bambino volesse andare all’inferno – ma non è tuo dovere come padre di permettergli di andarci.
“La società lo vuole.” La società non conosce lo standard appropriato di un modo di comportarsi spirituale e neanche il governo sa come far elevare le persone. Il governo non lo sa. Per quanto ne sa il governo, gli animali e gli esseri umani son ola stessa cosa. Semplicemente, gli animali vanno in giro nudi e noi siamo ben vestiti – questo è tutto. La civiltà finisce qui. Io rimango un animale, ma il mio avanzamento è che sono molto ben vestito. Ora lo standard è questo.
La nostra civiltà vedica, però, non è così. Gli animali a due gambe devono cambiare la loro coscienza. Devono essere educati come esseri umani.
(A un discepolo:) La Bhagavad-gita dà un elenco delle qualità di un uomo di prima classe. Leggile, per favore.
DISCEPOLO; Samo damas tapah saucam santir arjavam eva ca / jnanam vijnanam astikyam brahma-karma svabha-vajam: “Tranquillità, controllo di sé, austerità, purezza, tolleranza, onestà, conoscenza, saggezza e religiosità – sono le qualità naturali che caratterizzano le attività del brahmana.”
SRILA PRABHUPADA: Quindi le persone dovrebbero essere educate in accordo a questi principi spirituali. Il modo di risolvere immediatamente tutti i problemi della società è dar vita ad una istituzione che educhi gli uomini delle quattro classi di appartenenza. Cominciate a farlo. Se non c’è educazione, come potete aspettarvi buoni cittadini? Se permettete ad un bambino di fumare molto presto e di commettere ogni sorta di altre attività peccaminose, come potete aspettarvi che diventi un gentiluomo da adulto? Non è possibile.
Per mezzo di questo movimento della coscienza di Krsna è possibile creare uomini ideali Come lei ha detto, gli uomini più anziani possono non essere molto disposti a venire per unirsi a noi. Se però istruiamo gli uomini dalla loro infanzia, allora tutto è possibile. Non tutti gli uomini possono essere educati spiritualmente, ma se nella società c’è anche una piccola percentuale di uomini ideali, le persone almeno penseranno: “Oh, ecco un uomo ideale.” Ora però non c’è questa possibilità. Stiamo educando i nostri studenti, ma talvolta le persone ridono: “Cosa sono queste sciocchezze?” Criticano. Questi leader della società non c’incoraggiano. Ieri stavo parlando con un prete e a proposito del sesso illecito disse: “Cosa c’è di male? E’ un grande piacere.”
Noi stiamo educando i nostri studenti secondo i veri principi spirituali e pertanto affermiamo che il sesso illecito è peccato. Infatti, la nostra prima condizione è che si deve rinunciare a queste quattro cose, sesso illecito, mangiare la carne, prendere intossicanti e giocare d’azzardo. Questa è la mia prima condizione per accettare le persone come miei studenti. Se sono d’accordo, seguono.
DIRETTORE: Ma non tutte le persone che incontriamo lo faranno.
SRILA PRABHUPADA: Si, lo faranno, se c’è un’istituzione autorizzata che funziona così – con tutte le agevolazioni.



SRIMAD-BHAGAVATAM
Il Gioiello Delle Scritture Vediche

OLTRE LO SPAZIO E LA MATERIA

Abbiamo un grande piacere nel pubblicare la versione inedita in lingua italiana dello Srimad-Bhagavatam, undicesimo canto, la parte conclusiva del grande classico della spiritualità compilato cinquemila anni fa da Krsna-Dvapayana Vyasa, tradotto dall’originale sanscrito da Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada, e completato dai suoi discepoli. Lo Srimad-Bhagavatam l’essenza di tutte le Scritture Vediche, è la scienza spirituale che ci permette di conoscere non solo la sorgente ultima di ogni cosa, l’Essere Supremo, ma anche la relazione che ci unisce a Lui, e spiega inoltre che il nostro dovere è di agire per migliorare la società umana sulla base di questa conoscenza infallibile. Chi fosse interessato all’intera opera può contattare la Bhaktivedanta Book Trust Italia.

Srimad-Bhagavatam, Canto 11, Capitolo 3


VERSO 12


(Continua dal numero precedente) Questa concezione panteistica non riflette al realtà originale del Signore Supremo, ma è una tecnica che aiuta gradualmente a portare il pensiero verso Dio.
Srila Sridhara Svami ha citato il verso seguente come prova del fatto che Brahma torna a Dio al momento dela distruzione.

brahmana saha te sarve
samprapte pratisancare
parasyante krtamanah
pravisanti param padam

“Al momento della distruzione finale tutte le anime realizzate entrano nella dimora suprema insieme con Brahma.” Poiché talvolta Brahma è considerato il migliore devoto del Signore Supremo, sicuramente ottiene la liberazione invece di rientrare soltanto nello stato non manifestato della natura materiale chiamato avyakta. A questo proposito, Srila Sridhara Svami precisa che c’è una categoria di non devoti che raggiunge il pianeta di Brahma grazie al compimento di asvamedha-yajna e di altri sacrifici, e in certi casi può accadere che Brahma stesso non sia un devoto di DIO LA Persona Suprema. Perciò le parole avyaktam visate suksmam possono essere interpretate in modo da indicare che questo Brahma non devoto non può entrare nel cielo spirituale, pur avendo ottenuto la posizione universale suprema per quanto riguarda l’abilità materiale. Quando invece Brahma è un devoto di Dio, la Persona Suprema, la parola avyaktam può significare il cielo spirituale; dal momento che il cielo spirituale non è manifestato alle anime condizionate, anch’esso può venire considerato avyakta. Se nemmeno Brahma può entrare nel regno di Dio senza sottomettersi a Dio, la Persona Suprema, che dire dunque degli altri non devoti dotati soltanto di una presunta abilità o pietà.
A questo proposito Srila Visvanatha Cakravarti Thakura ha messo in rilievo che sono tre le categorie nella posizione di Brahma, cioè quella del karmi, quella del jnani e quella del devoto. Un Brahma che fosse il karma più elevato dell’universo dovrà tornare nel mondo materiale; un essere che ha raggiunto la posizione di Brahma grazie alla perfezione della filosofia speculativa potrà ottenere la liberazione impersonale, e un essere che ha ottenuto il posto di Brahma per il fatto di essere un grande devoto di Dio, la Persona Suprema, entrerà nella dimora personale del Signore. Nello Srimad-Bhagavatam (3.32.15) viene descritto ancora un altro caso: un Brahma che, pur essendo devoto del Signore, ha la tendenza a considerarsi indipendente o uguale al Signore può raggiungere la dimora del Signore al momento della distruzione, ma quando la creazione ricomincia deve tornare nuovamente ad occupare il posto di Brahma. La parola usata in questo caso è bheda-drstya, che si riferisce alla tendenza a pensare di essere potenti in modo indipendente. Le diverse destinazioni possibili per un essere così elevato come Brahma provano definitivamente che qualsiasi posizione materiale è priva di valore ai fini della garanzia di una vita eterna di felicità e di conoscenza. Nella Bhagavad-gita Sri Krsna promette che se l’anima abbandona ogni altro cosiddetto obbligo e si sottomette al servizio devozionale del Signore, il Signore stesso la proteggerà personalmente e la riporterà alla dimora suprema nel cielo spirituale. E’ inutile e sciocco cercare di raggiungere la perfezione con i propri strenui sforzi, senza sottomettersi ai piedi di loto di Krsna. Questi ottusi tentativi sono definiti nel diciottesimo capitolo della Bhagavad-gita col termine bahulaya-sam, per indicare che si tratta di un’attività influenzata dalla passione materiale. Brahma è il signore della passione, e certamente la sua creazione e l’amministrazione dell’intero universo sono bahulaysam, sforzi strenui, nel significato più elevato del termine. Ma tutto questo lavoro appassionato, anche quello di Sri Brahma, in definitiva è inutile se non ci si sottomette ai piedi di loto di Krsna.


VERSO 13


vayuna hrta-gandha bhuh
salilatvaya kalpate
salilam tad-dhrta-rasam
jyotistvayopakalpate

Vayuna: dal vento; hrta: privato; gandha: dalla sua qualità dell’odore; bhuh: l’elemento terra; salilatvaya kalpate: diventa acqua; salilam: l’acqua; tat: da questo stesso elemento, il vento; hrta-rasam: privata della sua qualità del gusto; jyotistvaya upakalpate: diventa fuoco.

TRADUZIONE
Privato dal vento della sua qualità dell’odore, l’elemento terra si trasforma in acqua; e l’acqua, privata del suo gusto da quello stesso vento, si fonde nel fuoco.

SPIEGAZIONE
Nello Srimad-Bhagavatam troviamo numerose descrizioni della creazione materiale, esse spiegano che l’aria si espande dall’etere, il fuoco dall’aria, l’acqua da l fuoco, e la terra dall’acqua. Ora in ordine inverso, la creazione viene riassorbita; la terra si fonde nuovamente nell’acqua dalla quale è venuta, e similmente l’acqua si fonde nel fuoco.


VERSO 14


hrta-rupam tu tamasa
vayau jyotih praliyate
hrta-sparso ‘vakasena
vayur nabhasi liyate
kalamana hrta-gunam
nabbha atmani liyate

Hrta-rupam: privato della sua qualità della forma; tu: certamente; tamasa: dall’oscurità; vayau: nell’aria; jyotih:il fuoco; praliyate: si fonde; hrta-sparsah: privata del tatto; avakasena: dall’elemento spazio; vayuh: l’aria; nagha-si: nello spazio; liyate: sifonde; kala-atmana: dall’Anima Suprema nelal forma del tempo; hrta-gunam: privato della sua qualità tangibile: nabhah: lo spazio; atmani: nel falso ego sotto l’influsso dell’ignoranza; liyate: si fonde.

TRADUZIONE
Privato della sua forma dall’oscurità, il fuoco si dissolve nell’elemento aria. Quando l’aria perde la sua qualità del tatto per l’influenza dello spazio, l’aria si dissolve in questo spazio, e quando lo spazio è privato della sua qualità tangibile dall’Anima Suprema nella forma del tempo, lo spazio si fonde nel falso ego sotto l’influsso dell’ignoranza.


VERSO 15


indriyani mano buddhih
saha vaikarikair nrpa
pravisanti hy ahankaram
sva-gunair aham atmani

Indriyani: I sensi; manah: la mente; buddhih: l’intelligenza, saha vaikarikaih: insieme agli esseri celesti, che sono prodotti del falso ego nell’influsso della virtù; nrpa: o re; pravisanti: entrano; hi: in verità; ahankaram: l’elemento ego; sva-gunaih; insieme alle sue qualità (virtù, passione e ignoranza); aham. l’ego; atmani: nel mahat-tattva.

TRADUZIONE
Mio caro re, i sensi materiali e l’intelligenza si fondono nel falso ego sotto l’influsso della passione, dal quale erano sorti, e la mente, insieme agli esseri celesti, si fonde nel falso ego sotto l’influsso della virtù. Allora il falso ego totale, insieme a tutte le sue qualità, si fonde nel mahat-tattva.


VERSO 16


esa maya bhagavatah
sarga-sthity-anta-karini
tri-varna varnitasmabhih
kim bhuyah srotum icchasi

Esa: questa; maya: energia materiael; bhagavatah: del Signore Supremo; sarga: della creazione; sthiti: il mantenimento; anta: e la dissoluzione (di questo universo), Karini: l’agente; tri-varna: costituito dalle tre influenze (virtù, passione ignoranza); varnita: è stato descritto; asmabhih: da noi; kim: he cosa; bhuyah: ancora; srotum: ascoltare; icchasi: desideri.

TRADUZIONE
Ti ho ora descritto maya, l’energia illusoria di Dio, la Persona Suprema. Questa potenza illusoria, costituita dalle tre influenze della natura materiale, ottiene dal Signore il potere di creare, di mantenere e annientare l’universo materiale. Cosa desideri ascoltare adesso?

SPIEGAZIONE
Il re Nimi aveva espresso ai nava-yogendra la sua paura della potenza illusoria del Signore, chiedendo una spiegazione dettagliata di maya in modo da non rischiare di caderne vittima. Ora, dopo aver descritto la potenza illusoria, Sri Antariksa suggerisce al re di chiedere con quali mezzi sia possibile liberarsi completamente dall’influenza di maya. Senza aspettare che il re formuli la domanda, Sri Antariksa suggerisce: “Ora che hai sentito parlare dell’influenza di maya, dovresti chiedere qual è il metodo per liberarsi da questa influenza.” Secondo Sridhara Svami, questo è il significato dalla domanda di Sri Antariksa, kim bhuyah srotum icchasi: “Che altro desideri ascoltare?”

Quella che segue è la sintesi della spiegazione di Srila Bhaktisiddhanta Sarasvati Thakura sul meccanismo dell’annientamento descritto nei versi precedenti. Vasudeva, Dio, la Persona Suprema, è la Divinità che preside alla coscienza, la quale si manifesta all’interno del mahat-tattva.Da una ulteriore trasformazione del falso ego: 1) dal varikarika, il falso ego nell’influsso della virtù, appare l’undicesimo senso, la mente, la cui Divinità dominante è Aniruddha, 2) da taijasa, il falso ego nell’influsso della passione, provengono l’intelligenza, la cui Divinità dominante è Pradyumna, i cinque sensi d’azione e i cinque sensi di acquisizione della conoscenza, con le varie divinità che li controllano, 3) dal falso ego nell’influsso dell’ignoranza sorge la forma sottile del suono, e da questo suono, detto sabda, si manifestano gradualmente tutti gli elementi materiali, a iniziare dall’etere e dal senso dell’udito. La Divinità che controlla queste tre divisioni del falso ego è Sankarsana. Questa descrizione è tratta dal capitolo 26 del terzo Canto dello Srimad-Bhagavatam, versi 21,27,28,30,31,32,35.

La potenza esterna di Dio, al Persona Suprema, maya, determina la nascita, il mantenimento e la distruzione del mondo materiale. Ha tre colori; rosso, bianco e nero. Nel suo aspetto rosso, la natura materiale viene creata, nel bianco si mantiene, e in quello nero viene annientata. Il mahat-tattva nasce da questa maya, e dal mahat-tattva derivano le tre varietà di falso ego descritte sopra. Al momento dell’annientamento i cinque elementi grossolani, cioè la terra, l’acqua, il fuoco, l’aria e l’etere, so fondono nel falso ego sotto l’influsso dell’ignoranza, dal quale erano stati generati in origine i dieci sensi e l’intelligenza si fondono nel falso ego sotto l’influsso della passione la mente , insieme agli esseri celesti, si fonde nel falso ego sotto l’influsso della virtù, ce si fonde poi nel mahat-tattva, il quale a sua volta prende rifugio nella prakrti, o pradhana no manifestato.
Come abbiamo già detto, ognuno degli elementi grossolani viene ritratto quando viene rimossa la qualità che lo distingue, l’elemento si fonde allora in quello precedente. Possiamo spiegare più chiaramente nel modo seguente. Nello spazio, ossia nell’etere, si trova la qualità del suono. Nell’aria sono presenti le qualità del suono e del tatto, nel fuoco ci sono il suono, il tatto e la forma. Nell’acqua troviamo il suono, il tatto, la forma e il gusto, e nella terra ci sono il suono, il tatto, la forma, il gusto e l’odore. Dunque dall’etere giù fino alla terra, ogni elemento si distingue per una qualità aggiuntiva che lo caratterizza, chiamata guna-visesam. Quando questa qualità viene a mancare, un elemento diventa uguale al precedente e si fonde in esso. Per esempio, quando i grandi venti tolgono l’odore alla terra, la terra viene a contenere soltanto suono, tatto, forma e gusto perciò diventa non differente dall’acqua, nella quale va a fondersi. Similmente quando l’acqua perde il suo rasa, il suo gusto, contiene solo suono, tatto e forma, il che la rende non differente dal fuoco, che contiene anch’esso queste tre qualità, Il vento toglie dunque l’odore per fondere la terra nell’acqua, e toglie il gusto per fondere l’acqua nel fuoco. Poi, questo si fonde nell’aria, e a quel punto lo spazio elimina il senso del tatto dall’aria, e l’aria si dissolve nello spazio. Dio, la Persona Suprema, nella forma del tempo, toglie il suono allo spazio e allora lo spazio si fonde nel falso ego sotto l’influsso dell’ignoranza, dal quale era sorto. Infine, il falso ego si fonde nel mahat-tattva, che a sua volta si fonde nel pradha-na non manifestato, e così l’universo viene annientato.


VERSO 17


sri-fajovaca
yathaitam aisvarim mayam
dustaram akrtamabhih
taranty anjah sthula-dhiyo
mah arsa idam uscyatam

Sri-raja uvaca: il re Nimi disse; yatha come; etam: questa; aisvarim: del Signore Supremo; mayam: energia materiale; dustaram: insormontabile; akrta-atmabhih: da coloro che non controllano se stessi; taranti: possono attraversare; anjah: facilmente; sthula-dhiyah: le rpersone che hanno l’intelligenza ottenebrata dagli attaccamenti materiali; maha-rse: o grande saggio; idam: questo; ucyatam: ti prego di dire:

TRADUZIONE
Il re Nimi disse:
O grande saggio, ti prego, spiega in che modo perfino uno stolto materialista può superare facilmente l’energia illusoria del Signore Supremo, energia che è sempre insormontabile per coloro che non controllano se stessi.

SPIEGAZIONE
Secondo Srila Sridhara Svami, sthula-dhiyah indica coloro che avvolti dall’ignoranza sì identificano col corpo materiale grossolano e restano quindi incapaci di analizzare le leggi sottili della natura a causa delle quali l’anima illusa trasmigra. Srila Jiva Gosvami spiega che sthula-dhiyah indica anche le persone cosiddette pie che eseguono solenni cerimonie religiose per ottenere la gratificazione materiale dei sensi, invece di cercare di prepararsi a tornare a Dio, nella loro dimora originale, impegnandosi nel servizio devozionale al Signore.
Secondo Srila Visvanatha Cakravarti Thakura, il re Nimi era già un grande devoto del Signore, perciò sapeva che è possibile superare l’energia illusoria, maya, sottomettendosi ai piedi di loto del Signore e soddisfacendoLo con un puro servizio devozionale. Il re quindi presentava questa domanda per il bene di coloro che s’illudono di essere molto eruditi, ma in realtà sono attaccati alle attività interessate materiali che hanno il potere di legare sempre più l’anima nell’illusine. A questo proposito Srila Visvanatha Cakravarti Thakura ha citato il dizionario Amara-kosa per dimostrare che akrtamabhih indica apurnatvam, una persona la cui vita è vuota.
Ogni essere vivente ha una relazione eterna con l’essere supremo, Krsna. Si può amare Krsna pensando a Lui come al nostro eterno padrone, o all’amico più intimo, o al nostro amato bambino, o all’oggetto del nostro desiderio di amore coniugale. Certo, queste forme di estasi non devono mai essere confuse con le comuni emozioni materiali, emozioni invece che sono soltanto i riflessi distorti dei rasa, delle relazioni spirituali. Nel mondo material noi cerchiamo di gustare queste stesse relazioni di servitù, di amicizia, di amore paterno o materno e di amore coniugale, ma l’oggetto di questi sentimenti è un corpo materiale temporaneo che viene bel presto devastato dalle leggi della natura. Questi sentimenti d’amore dovrebbero essere invece diretti verso il corpo spirituale di Dio, la Persona Suprema, Krsna, che è la fonte di ogni bellezza e felicità trascendentale. Chi non ha imparato l’arte di dirigere il proprio amore su Krsna è apurna, una persona che vive un’esistenza vuota.
Secondo Srila Visvanatha Cakravarti Thakura, chi conduce un’esistenza vuota può essere chiamato anche manda-dhih, una persona la cui intelligenza è paralizzata a causa della sua scarsa esperienza. Il re Nimi, che era un puro Vaisnava, era così gentile che chiese: “Com’è possibile per queste persone ottuse superare maya nella maniera più semplice, dal momento che per natura sono molto pigre per quanto riguarda la spiritualità?”


SENTIMENTI DI DEVOZIONE
Ritratti di un puro devoto

Le scritture vediche sottolineano spesso la posizione elevata dei puri devoti del Signore. Sri Krsna dice: Tali devoti sono degni di essere adorati come Me.” Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada, che ci lasciò nel 1977, è un puro devoto di Sri Krsna, come è dimostrato dal suo perfetto carattere, dalla sua completa dedizione a diffondere le glorie di Sri Krsna e dal suo enorme successo nel risvegliare migliaia di anime alla coscienza di Krsna.
Nella Bhagavad-gita, Sri Krsna dice che il Suoi puri devoti sono sempre sotto la protezione della Sua energia interna e perciò trascendono il mondo materiale. Poiché i puri devoti sono intimi associati di Krsna, glorificandoli e meditando sulle loro vite e sui loro insegnamenti possiamo progredire spiritualmente.
I disegni di queste pagine sono meditazioni di una seguace di Srila Prabhupada. Mostrano stati d’animo devozionali gustati da un puro devoto nella sua particolare relazione con Krsna. Possiamo essi espirarci a seguire gli insegnamenti e l’esempio di Srila Prabhupada, un caro servitore del Signore.

“Cantando costantemente il mantra Hare Krsna e ricordando i passatempi trascendentali di Krsna, una persona può essere completamente cosciente di Krsna e così rendere la sua vita sublime e fruttuosa.”

“La vita dovrebbe essere modulata in modo di avere sempre la possibilità di pensare a Krsna. Si dovrebbe sempre agire in modo tale che tutte le nostre azioni giornaliere siano in relazione con Krsna.”

“Noi non possiamo accrescere il nostro attaccamento a Krsna senza la misericordia di Krsna. Non possiamo diventare devoti senza la misericordia di Krsna; perciò dobbiamo semplicemente servire Krsna, in modo che Krsna sia soddisfatto del nostro servizio”.

“I passatempi di Krsna sono tutti pieni di gioia. Egli è per natura pieno di felicità, Non Lo troveremo mai infelice. Krsna è sempre gioioso e anche chi si associa con Lui lo è.”

“Dovremmo essere sottomessi e dire: ‘Krsna, sono molto povero. Non ho mezzi per comprenderTi. Per favore sii misericordioso con me. Per favore permettimi di comprenderTi e di sottomettermi.”

“Il Signore è illimitato ed anche il Suo nome, attribuiti, passatempi, seguito, varietà di forme, ecc. sono illimitati e coloro che li gustano possono farlo illimitatamente e non sentirsene mai soddisfatti.”

Aleksandra Urbanska, originaria della Polonia, ha studiato all’accademia superiore d’arte in Polonia ed ha ricevuto i più alti riconoscimenti nel suo campo. Aleksandra è giunta alla coscienza di Krsna dietro l’insistenza di sua sorella, Lila Manjari Devi Dasi (moglie del cantante di bhajana Vaiyasaki Dasa). Ella convinse Aleksandra che il maha-mantra Hare Krsna è Dio stesso e che si può realizzare Dio cantando Suoi nomi. Aleksandra prese a cuore quell’indicazione e cominciò a cantare sessantaquattro giri al giorno sulla sua corona. Da allora canta sessantaquattro giri, anche dopo essersi stabilita nel tempio dove svolge un servizio che la impegna tutto il giorno. Aleksandra è un membro del movimento Hare Krsna da undici anni. Ho studiato sotto la direzione di Sua Santità Gour Govinda Swami fino al suo trapasso nel 1996. Ora trae la sua ispirazione da Sua Santità Subhaga Swami. Vive e fa servizio al Krishna Balarama Mandir dell’ISKCON a Vrndavana in India.


Biografia

DRAUPADI
Simbolo di arresa a Krsna
Sebbene sposata con i cinque guerrieri più potenti della terra, solo Krsna potè proteggerla.
Di Satyaraja Dasa


Nelle tradizioni religiose del mondo, troviamo che talvolta Dio rivela la Sua presenza per mezzo di oggetti ordinari. Nella Bibbia, per esempio, appare davanti a Mosé sotto la forma di un cespuglio in fiamme. In altre parti della Bibbia, un fascio di luce o una voce che viene dall’alto rivelano la Sua presenza. Allora non dovrebbe essere sorprendente che Egli nel poema epico del Mahabharat faccia sapere ai membri di un’assemblea reale che Egli è presente – anche se non visto da loro – fornendo alla Sua devota Draupadi un sari che non finisce mai.
La tradizione Vaisnava vede Draupadi come il vero simbolo della resa al Signore. Ella era una principessa dell’antico regno indiano del Panchala. Il Mahabharata dice che essa è un’espansione della dea Laksmi, la consorte del Signore Visnu. Nella vita precedente alla sua nascita come Draupadi, era una donna asceta di nome Nalayani. Il Signore Siva, il migliore dei deva,le dette la benedizione di avere cinque mariti virtuosi nella vita successiva. Così, Draupadi divenne la moglie dei fratelli Pandava, gli eroi del Mahabharata. (Sebbene anche in quel tempo, cinquemila anni fa, la monogamia fosse una regola, i matrimoni poligamici e poliandrici erano possibile nella classe dei guerrieri.)


IL MATRIMONIO DI DRAUPADI

Quando Draupadi raggiunse l’età da marito, suo padre, il re Draupada, indisse magnifici festeggiamenti durante i quali ella avrebbe dovuto scegliere il marito. Giunsero guerrieri da tutte le parti del mondo per mostrare la loro perizia nelle arti militari e gareggiare per ottenere la sua mano. Arjuna il più esperto arciere dei fratelli Pandava, vinse facilmente la gara – e la sposa. Al suo ritorno a casa Arjuna disse a sua madre, Kunti Devi (vedi rivista maggio/giugno, 2001), che aveva vinto un premio di grande valore. Senza girarsi a guardare, Kunti rispose: “Qualunque cosa sia, dividila con i tuoi fratelli.”
Grazie alla purezza di Kunti le sue parole non potevano mai dimostrarsi false. Per cui, dopo una discussione sulla proprietà e sui precedenti vedici, ognuno dei cinque fratelli accettò Draupadi come moglie.
Draupadi fu una moglie sottomessa di grande rettitudine. Essa, altruisticamente, accompagnò i suoi mariti nel loro esilio nella foresta, dopo che avevano perduto il regno in favore dei Kaurava. Accettò il destino dei suoi mariti come il proprio. Mentre erano nella foresta offrì loro il conforto e il sollievo di cui avevano bisogno, quando fu necessario, li spronò ad agire.
Donna di grande coraggio e determinazione. Draupadi non rinunciò alle sue posizioni nelle discussioni con i mariti. Per esempio, rimproverò Yudhisthira per il suo grave errore di aver perduto il regno giocandolo ai dadi. Yudhisthira aveva messo a repentaglio l’onore di Draupadi e perfino la sua vita. Prima di perdere il regno, Yudhisthira aveva scommesso Draupadi e l‘aveva perduta. Pertanto i Kaurava, nemici dichiarati dei Pandava, rivendicarono Draupadi come loro proprietà, Il Kaurava Dhusasana trascinò per i capelli Draupadi nell’arena della scommessa alla presenza di re e anziani .
Infuriata e umiliata Draupadi sostenne che i Kaurava avevano ingannato Yudhisthira con una scommessa truccata. E poiché, ella disse, era la moglie di tutti i cinque Pandava, Yudhisthira non aveva il diritto di decidere da solo di scommettere su lei. Discusse sugli aspetti etici di tutta la vicenda e parlò lucidamente dei modi subdoli dei Kaurava.
I Kaurava però non l’ascoltarono. Essi la rimproverarono e Duhsasana cercò di strapparle il sari. Ella si difese per un po’, ma alla fine si rese conto che la forza di Duhsasana era troppo grande. Sollevò le braccia in segno di resa – non ai Kaurava ma a Krsna.
“Krsna!” gridò. !O Govinda! O Kesava! O amato dalle gopi e Signore di Vrndavana! O Janardana, Tu distruggi ogni sofferenza. Sto affogando nell’oceano dei Kaurava. O Signore, O anima dell’universo, O creatore del mondo, salvami! Sono disperata e sto perdendo i sensi in questa assemblea diabolica!”
A Dvaraka, centinaia di chilometri più lontano, il Signore Krsna udì le sue preghiere e venne in suo aiuto dandole un abito che non finiva mai. Quanto più Duhsasana tirava, tanto più il sari di Draupadi si allungava. Stupefatto dal prodigio che gli si rivelava davanti, Duhsasana cadde al suolo esausto.
L’immagine di Draupadi con le braccia alzate in totale dipendenza da Krsna anche oggi ispira nei devoti sentimenti di arresa. Questo ricorda loro una devota che tanto tempo fa mostrò di essere il vero simbolo dell’arresa.
Il fatto che il Signore Krsna fornì a Draupadi un abito senza fine ha la sua origine in un precedente scambio che ebbe luogo a Indraprastha, il regno dei Pandava. Durante una visita del Signore Krsna, Draupadi, nonostante avesse molti servitori, Lo servì personalmente, conquistando il Suo affetto. Un giorno Krsna si ferì al dito mentre sbucciava un frutto. Subito Draupadi strappò un pezzo di abito del suo sari per bendare la ferita.
Accettando quel pezzo di abito il Signore Krsna sorrise e disse: “O gentile signora , sicuramente ti ripagherò il dono del tuo sari.”
Sebbene il corpo di Krsna sia completamente spirituale, Egli può scegliere di sanguinare se ciò può favorire uno scambio d’amore fra Lui e il Suo devoto.
Un avvenimento alla fine della battaglia di Kurukshetra provocò una meravigliosa manifestazione di compassione da parte di Draupadi. Asvatthama, il figlio di Drona, istruttore militare dei Pandava, uccise i cinque figli di Draupadi mentre dormivano. Per questa azione vile ed atroce, Arjuna lo catturò e lo portò davanti a Draupadi perché decidesse il suo destino. Arjuna era pronto ad uccidere Avatthama immediatamente, incoraggiato dal Signore Krsna, ma Draupadi lo fermò.
“Lascialo libero”, disse. “Non far piangere la moglie di Drona con me.”
Superando sentimenti di odio e di vendetta, Draupadi mostrò al mondo un meraviglioso esempio di amore per gli altri e il cuore di una Vaisnava.
Grazie al suo puro amore per Krsna Draupadi naturalmente ricevette la Sua associazione dopo la morte. Lo Srimad-Bhagavatam dice che lei e i suoi mariti tornarono nel mondo spirituale con gli stessi corpi, con i quali qui sulla terra, avevano preso parte agli eterni passatempi del Signore Krna.

Satyaraja Dasa è un discepolo di Srila Prabhupada ed un costante collaboratore di Back to Godhead. Ha scritto vari libri sulla coscienza di Krsna. Vive insieme a sua moglie a New York.



LA STORIA DELLA NASCITA DI DRAUPADI

In gioventù, il principe Drupada e il ragazzo brahmana Drona, figlio del saggio Bharadvaja, giocavano e studiavano insieme ed erano intimi amici. Quando però Drupada diventò re, guardò Drona dall’alto in basso e rifiutò la sua amicizia. Giurando vendetta, Drona andò ad Hastinapura, dove il grande Kuru, l’anziano Bhisma gli affidò i suoi nipoti, i Kuru e i Pandava, perché li addestrasse nell’arte militare.
Sebbene fosse un brahmana, Drona aveva ricevuto delle armi celesti da Parasurama, l’incarnazione di Sri Krsna che era disceso per distruggere la classe atea dei governanti. Dopo che Drona ebbe insegnato ai suoi studenti tutte le arti militari, li mandò a conquistare il regno di Drupada. Quando essi gli portarono Drupada, Drona gli disse che ora potevano essere di nuovo amici, dal momento che ambedue avevano un regno: Drona avrebbe tenuto per sé la metà del regno di Drupada, conquistato dai suoi discepoli e avrebbe lasciato a Drupada l’altra metà.
Drupada, umiliato, lasciò Hastinapura con un solo desiderio – di avere un figlio che potesse riscattare il suo nome uccidendo Drona.
Drupada, dopo aver soddisfatto il saggio Yaja, lo convinse ad aiutarlo a raggiungere il suo scopo. Yaja preparò una pietanza speciale, che se mangiata dalla regina di Drupada, le avrebbe fatto concepire due gemelli. Comunque, quando yaja offrì il piatto alla regina, ella disse che non era pronta e il saggio offrì il piatto nel fuoco sacrificale.
Dal fuoco uscì un guerriero, che risplendeva come i fuoco stesso. Vestito per il combattimento, lanciava grida di guerra.
Yaja lo chiamo Dhrstadyumna, che significa una persona temeraria, coraggiosa, nata da una luce splendente, Egli era destinato ad uccidere Drona.
Poi dal centro del fuoco sacrificale emerse una splendida ragazza affascinante. Nessuna donna sulla terra poteva competere con lei per la sua bellezza. Una voce dal cielo annunciò che era venuta per compiere una missione divina e che sarebbe stata la rovina di molti re.
Yaja rivelò che, poiché essa era una grande devota di Krsna ed era scura (Krsna) sarebbe stata chiamata Krsna.
Ella era conosciuta anche come Draupadi e l’offesa da lei ricevuta nella scommessa fra Yudhisthira e Sakuni era stata una delle principali cause della Battaglia di Kurukshetra – una battaglia fondamentalmente voluta da Sri Krsna per liberare il mondo dal suo fardello di re demoniaci.



CALENDARIO VAISNAVA
Festività, Ricorrenze, Celebrazioni

ANNO 2001 – Gaurabda 514-515

Mese di Madhava
Dal 10 Gennaio all’8 Febbraio

2 Febbraio. Venerdì: Scomparsa di Sri Madhvacarya.
3 Febbraio. Sabato: Scomparsa di Sri Ramanuja-carya.
4 Febbraio. Domenica: Suddha Ekadasi, digiuno di legumi e cereali.
5 Febbraio. Lunedì: Dvadasi si interrompe il digiuno dalle 06:26 alle 19:28. Apparizione di Varahadeva. (si osserva il digiuno fino a mezzogiorno in Ekadasi)
6 Febbraio. Martedì: Apparizione di Sri Nityananda Prabhu. (Digiuno fino a mezzogiorno)
8 Febbraio. Giovedì: Apparizione di Srila Narottama Dasa Thakura.


Mese di Govinda
Dall’ 8 Febbraio al 9 Marzo

12 Febbraio. Lunedì; Scomparsa di Pancami Sri Purusottama Dasa Thakura. Scomparsa di Srial Gour Govinda Swami. Apparizione di Srila Bhaktisiddhanta Sarasvati Thakura (digiuno fino a mezzogiorno)
18 Febbraio. Domenica: Vijaya Ekadasi, digiuno di legumi e cereali.
19 Febbraio. Luendì; Dvadasi, si interrompe il digiuno dalle 06:26 alle 10:28. Scomparsa di Sri Isvara Puri.
21 Febbraio. Mercoledì: Caturdasi Siva Ratri.
24 Febbraio. Sabato: Scomparsa di Pratipat Srila Jagannatha Dasa Babaji, scomparsa di Sri Rasikananda.
27 Febbraio. Martedì: Apparizione di Sri Purusottama Dasa Thakura.
6 Marzo. Martedì; Ekadasi, digiuno di legumi e cereali. Scomparsa di Sri Madhavendra Puri.
7 Marzo. Mercoledì: Trayodasi si interrompe dil digiuno dalle 06:23 alle 10:25.
9 Marzo. Venerdì: Sri Gaura Purmina, Apparizione di Sri Gauranga Mahaprabhu (digiuno fino al sorgere della luna.


Mese di Visnu
Dal 10 Marzo al 7 Aprile

10 Marzo. Sabato: Festival di Jagannatha Misra.
17 Marzo. Sabato: Apparizione di Sri Srivasa Pandita
20 Marzo. Martedì: Ekadasi, digiuno di legumi e cereali.
21 Marzo. Mercoledì. Dvadasi, si interrompe il digiuno dalle 06:17 alle 10:20. Scomparsa di Sri Govinda Ghosh.
29 Marzo. Giovedì: Apparizione di Sri Ramanujacarya (digiuno fino al tramonto del sole)